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Percorso 4 - Cibi e culture migranti

Il sig. Mura, di origine italiana ma nato e vissuto a Wolfsburg e la sig.ra Cavallo, anche lei "italiana di Wolfsburg", ci hanno condotto nella nostra visita presso la Volkswagen il giorno 8 di gennaio 2015. Insieme a loro siamo stati ospiti di una delle mense e abbiamo potuto pranzare insieme a tanti lavoratori della fabbrica.

Italia in Volkswagen

Con questo semplice invito comincia la prefazione del libro "Buona Fortuna", catalogo della mostra organizzata a Wolfsburg in occasione del giubileo dell'arrivo dei primi lavoratori italiani (2012). Con il patto concluso con il Vaticano, Wolfsburg si preparò ad accogliere i primi 3000 lavoratori Gastarbeiter agli inizi del 1962.  Poichè questa venne considerata una soluzione temporanea, per sopperire alla forza lavoro che con la chiusura dei confini ad est, era venuta improvvisamente a mancare, i nuovi lavoratori vennero sistemati in baracche costruite su due piani presso il Berliner Brücke. Da lì, ogni giorno, migliaia di lavoratori, si recavano a piedi in fabbrica per cominciare il loro turno nella catena di montaggio.

 

Di tutta questa storia, quello che a noi interessava sapere è che significato aveva il cibo nella vita degli emigrati italiani. Una commissione apposita fu costituita per studiare le consuetudini degli italiani e offrire loro, per quanto possibile, cibi, bevande e distrazioni a cui erano abituati. Furono quindi procurate grandi quantità di vino, spaghetti e panettone... ma presto i tedeschi si accorsero che gli italiani in Germania bevevano la birra (meno costosa), non mangiavano gli spaghetti della mensa (troppo cotti) e, poichè la maggior parte di loro era originaria del sud Italia, rifiutavano il panettone.

Il cibo aveva un grosso significato nella vita degli emigranti, proprio perchè era una possibilità di riavvicinarsi ai sapori di casa. Molto lavoro veniva dedicato alla cucina nelle baracche, si racconta di allevamenti di porcellini e agnellini.

 

La nostra visita in fabbrica, e nello specifico, il colloquio con uno dei dirigenti della mensa (sig. Mura) e la visita alla produzione del Currywurst, hanno avuto come fine il capire come sono cambiate le abitudini alimentari della popolazione di Wolfsbug con l'arrivo degli italiani e del cibo che gli italiani hanno portato con sé e che ruolo ha svolto la fabbrica in questo ambito.

 

I primi Gastarbeiter arrivati dall'Italia hanno avuto proprio in fabbrica il primo impatto con un cibo a loro sconosciuto. In che modo si sono adeguati a questo cibo nuovo? Ma si sono poi davvero adeguati? In che modo la fabbrica è venuta loro incontro per offrire cibo più gradito? Come è cambiata la mensa della VW nel corso degli anni? E quale ruolo ha svolto la fabbrica, anche attraverso il cibo, nella integrazione dei migranti? Gli italiani hanno saputo apprezzare il cibo tedesco?

La Volkswagen vanta di avere la ricetta segreta per la produzione del "Currywurst". Tuttavia il primato di chi fa il prodotto migliore, è una gara senza fine... esiste infatti a Berlino, anche un museo tutto dedicato a questo prodotto. 

All'interno della Volkswagen si trova la macelleria che produce il famoso lavorato che viene distribuito solo in alcune zone del nord della Germania con il marchio della VW.

Per questa visita siamo stati a nostra volta intervistati da un giornalista che ha seguito il nostro percorso e siamo stati guidati dal sig. Lo Presti, capo della divisione.                    ....Prima di entrare abbiamo dovuto vestirci in modo adeguato...

Gli alunni della Scuola Unitaria sulle tracce della cultura italiana presso la Volkswagen. Visitano anche la macelleria.

Wolfsburg, 13 gennaio. Il gruppo di lavoro della Leonardo da Vinci è andato in visita alla VW sulle tracce della cultura italiana. "Il progetto della scuola, denominato 'Cibo e culture migranti' vuole mostrare quanto la cultura italiana è strettamente radicata qui a Wolfsburg", dice la sig.ra Cavallo. " In Italia il Currywurst non esiste", dice la insegnante, ma la signora Lo Presti sottolinea quanto gli italiani che lavorano in fabbrica mangino volentieri il Currywurst così come i loro colleghi tedeschi. Il mastro macellaio sig. Lo Presti, ha mostrato ai ragazzi la produzione.  e come alla carne venga aggiunto l'ingrediente segreto, la mistura di spezie che rende il Currywurst della VW unico. Il sig. Lo Presti ha potuto guidare i ragazzi utilizzando le due lingue. "Abbiamo anche potuto assaggiare", dicono i ragazzi. Per questo gruppo di lavoro è importante raccontare anche che dietro al progetto vi è la partecipazione ad un concorso in collaborazione con una scuola di Milano. "In caso di vittoria" dice la signora Cavallo, lodando le attività della scuola, "questi ragazzi potranno andare a Milano e mostrare al pubblico internazionale in occasione della Esposizione Universale, quanto la cultura italiana è vivissima presso la Volkswagen di Wolfsburg."

"Kommt zum Arbeiten zu Volkswagen"- Italiener in Wolfsburg, 1962-75;  

"Venite a lavorare alla Volkswagen"- Italiani a Wolfsburg 1962-75

L'ingresso in fabbrica, foto degli anni '60

La storia della gastronomia in fabbrica dalla fondazione fino ai nostri giorni

La nostra visita in mensa... la mensa della porta est

ciascuno ha potuto scegliere il cibo che più gli piaceva. La mensa funziona come un self service. Ci sono diverse postazioni con specialità di tutto il mondo.

divieti in due lingue

riso, spezzatino di pollo e verdure... cucina internazionale?

Sui giornali della città, l'articolo sulla nostra visita. La foto dal Wolfsburger Allgemeine del 13 gennaio 2015

Currywurst

Anchor 3
Anchor 7

durante il pranzo, abbiamo potuto intervistare il sig. Mura. Per noi è stato riservato un tavolo speciale...

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