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Percorso 4 - Cibi e culture migranti

durante i mesi autunnali ci siamo recati due volte all'archivio della città di Wolfsburg per cercare vecchie foto, libri e documenti che ci raccontassero un po' sul cibo e sugli italiani qui.

Abbiamo potuto intervistare anche la direttrice dell'Archivio, la signora Anita Placenti, di origine italiana.

 

Wir waren an zwei Tagen im Wolfsburger Stadtarchiv. Dort haben wir viele Recherchen über die Wolfsburger Stadtgeschichte und das Essen der Migranten durchgeführt. Dazu haben wir Text- und Bildquellen verwendet. Wir haben auch ein Interwiew mit Frau Anita Placenti, die Leiterin des Archiv, gemacht.

L'uomo con la valigia                                                                   

Con le fotografie trovate in archivio e risalenti agli anni 1960-70, abbiamo costruito un cartellone in cui sono ritratti i primi italiani a Wolfsburg riuniti a mangiare. Allora vivevano nelle baracche del "Berliner Brücke". Nei documenti si legge che gli operai raccontavano che quando si cucinava, nessuno poteva allontanarsi dalla propria pentola, perchè, altrimenti, al suo ritorno, non avrebbe più trovato la pentola con il cibo. 

 Alexander  ci racconta la storia della fondazione della città nel 1938, l'arrivo degli italiani già durante la guerra e l'espansione della città con l'arrivo dei lavoratori stranieri alla VW, la costruzione delle baracche per ospitare i Gastarbeiter e il riammodernamento di quelle del 1945.

Alexander ci mostra la carta della città nel 1938

Le baracche a Reislingen nel 1945

L'intervista con la signora Placenti

la ricerca in archivio

L'archivio storico della città di Wolfsburg, a differenza delle altre grandi città tedesche, a causa del fatto che appartiene ad una città giovanissima, fondata nel 1938, non possiede documenti di interesse storico risalenti ad epoche remote. Possiede però migliaia di documenti, foto e pubblicazioni che appartengono alla comunità cittadina, alla storia della emigrazione e moltissimi documenti sulla fondazione della fabbrica come luogo di lavoro coatto da parte del Nazionalsocialismo. Vi è un laboratorio di storia a disposizione dei cittadini e delle scuole della città. L'archivio è stato fondato nel 1976 con lo scopo di mantenere la memoria storica della città e di tutti i suoi cittadini. E' un laboratorio in continua espansione.

..sull'archivio Storico della città:

Institut für Zeitgeschichte und Stadtpräsentation

... ciò che abbiamo cercato...

La prima volta che siamo entrati in Archivio, siamo stati accolti da Alexander che ci ha fatti accomodare nella sala conferenze e ci ha illustrato, anche con l'aiuto di fotografie e di materiale cartaceo, la storia della città. Abbiamo potuto anche raccontare del nostro progetto e gli abbiamo chiesto spiegazioni su come condurre la ricerca. Alexander ci ha mostrato la biblioteca, la ricerca con i microfilm e l'archivio fotografico. Tra tutta la documentazione analizzata, abbiamo scelto alcune fotografie per illustrare i nostri cartelloni, alcuni documenti interessanti sulla migrazione e articoli di giornale scelti tra il vastissimo materiale archiviato come microfilm. Una seconda visita, durata una intera giornata, ci ha permesso di concludere la nostra ricerca e arricchirla anche con l'intervista alla direttrice dell'Istituto, la signora Anita Placenti.

In archivio

...e quello che abbiamo trovato....

Su questo cartellone abbiamo raccolto materiale informativo trovato sui libri, tra cui un contratto di lavoro, copia dell'originale, risalente al 1962 e già scritto in italiano e in tedesco. Gli articoli raccontano come straordinarie le abitudini alimentari degli italiani.

Tra gli articoli nella sezione microfilm, abbiamo scelto questi due perchè raccontano la storia di due famiglie di immigrati italiani che sono stati, come ristoratori e gelatai, a Wolfsburg, punto di riferimento per italiani e per tedeschi.

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